I Sette Giochi del Programma Parelli

  • aprile 27, 2017
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Di questi tempi si sente spesso parlare di metodi di comunicazione e addestramento naturali o etologici, e si vedono sempre più persone, nel campo dell’horsemaship, praticare con più o meno successo tecniche di lavoro con capezzine, corde e frustini particolari sia da terra che in sella ai propri cavalli.

Tra le scene più ricorrenti vediamo gente lanciare e ritirare corde o cordini sopra le schiene dei cavalli, oppure persone ferme immobili nel centro del tondino o dell’arena con il cavallo che gli gira intorno, e ancora qualcuno che scuote ardentemente una corda rimanendo di fronte al proprio cavallo cercando di mandarlo indietro.

A questo punto, per chi è al di fuori dal mondo dell’equitazione naturale, la domanda sorge spontanea….

….Ma che fanno questi?????….

Si tratta di una versione più o meno corretta dei Sette Giochi, base del programma Parelli.

Osservando le dinamiche comportamentali dei cavalli in branco, Pat Parelli si accorse che c’earno continue interazioni tra tutti i soggetti. I motivi erano i più disparati: chi voleva stare più vicino all’amico rispetto a un altro, chi doveva bere per primo, mangiare l’erbetta migliore, tenere lontano dal branco il nuovo elemento, lo stallone che corteggia la femmina capo branco ecc…

Si tratta di una continua “danza” che comincia dai primi attimi di vita del puledro e non lo abbandona mai per il resto della sua vita. Una danza che serve a stabilire le gerarchie del branco, importantissima per la vita sociale di ogni cavallo; un linguaggio finalizzato alla leadership e alla sopravvivenza.

Pat Parelli, ha avuto il merito di decodificare queste dinamiche di branco, e le ha “tradotte” per noi umani, al fine di riuscire a migliorare la comunicazione mettendo uomo e cavallo sullo stesso piano.

Infatti non si tratta di insegnare i sette giochi ai cavalli, loro li sanno già!!! Si tratta di imparare noi a praticare queste dinamiche di branco, per riuscire a stare un gradino più in alto nella scala gerarchica, usando il loro linguaggio.  I cavalli comunicano tra loro con un linguaggio “non verbale”, sono molto più “fisici” rispetto a noi, quindi è molto importante sviluppare questo aspetto che non viene particolarmente considerato nella nostra vita di tutti i giorni perché tra umani usiamo prevalentemente un linguaggio verbale.

Il linguaggio del corpo.

E’ come imparare una nuova lingua a tutti gli effetti.

Pat Parelli ha cercato di rendere le cose il più semplice possibile, che fossero facili da ricordare per tutti, dando a questi “giochi” nomi buffi, così come buffe sembrano anche le persone che li praticano per le prime volte…

Isolare, Separare e Ricombinare è uno dei più famosi detti del Metodo Parelli, e i sette giochi sono la sua stessa essenza; le dinamiche comportamentali di un branco, scomposte e suddivise in sette grandi categorie, da praticare separatamente all’inizio per poi combinarli nel lavoro quotidiano in sequenze logiche e armoniose….geniale no???

Sette come le note musicali, e non è un caso, che all’inizio vengono stripellate nei modi più disparati ma che dopo una perfetta pratica diventano brani articolati dai suoni più suadenti.  Come chi è alle prese con una lingua straniera, all’inizio sbaglia dicendo una parola per un’altra o la parola giusta ma con la pronuncia sbagliata, anche chi comincia a praticare i sette giochi del programma Parelli può incappare in problematiche dello stesso genere.

Per questo motivo, sarebbe meglio che chi non conosce esattamente il motivo e l’origine di queste tecniche, non giudicasse frettolosamente  l’operato di uno studente appena rientrato da una lezione o da un corso Parelli base; sarebbe come valutare un batterista nel primo giorno in cui prende in mano una chitarra… abbiamo bisogno di tempo…

Il mio consiglio è quello di andare a vedere e chiedere informazioni  a chi queste cose le pratica da più tempo, meglio ancora se si tratta di un professionista Parelli certificato, in modo da avere una visione più chiara su questo bellissimo mondo, e di scoprire cosa si può arrivare a fare quando uomo e cavallo riescono a parlare la stessa lingua e sviluppano una partnership destinata a durare per tutta la vita.